La notizia che Pino Masciari, l’imprenditore calabrese divenuto testimone di giustizia dopo aver denunciato i suoi persecutori, è stato costretto a ricorrere allo sciopero della fame per ottenere dallo Stato la ripresa del programma di protezione (il cui diritto, peraltro gli è stato riconosciuto anche dal Tar del Lazio), ha riacceso drammaticamente i riflettori sulla gravità delle condizioni dell’imprenditoria calabrese. Come se non bastassero, infatti, i problemi contingenti legati alla crisi economica, gli imprenditori devono fare i conti con una criminalità sempre più agguerrita e famelica. Il problema delle estorsioni, e solo per certi aspetti quello dell’usura, non è stato mai focalizzato nella sua vera essenza; gli esperti continuano a fornire i dati sempre più iperbolici del fatturato criminale, parlano di un potere mafioso sempre più ricco e solido costruito sul traffico della droga, sugli investimenti nell’edilizia, sulla Grande Distribuzione e sulle operazioni finanziarie, ma nessuno spiega quale motivo abbia questo potere a mantenere in piedi il sistema, che appare ormai arcaico, della mazzetta. La mazzetta (o pizzo che dir si voglia) è il sistema che utilizzano i delinquenti per far fronte alle spese derivanti dagli attacchi della giustizia; ogni commerciante sa che, al primo approccio, gli estorsori parlano di esigenze legate al mantenimento delle famiglie dei carcerati e del far fronte alle spese legali. La situazione ormai è talmente incancrenita e ramificata, da non renderne possibile la risoluzione con le leggi tradizionali; il fenomeno criminalità organizzata richiede una legislazione specifica, che non abbia il timore di prevedere una netta limitazione delle garanzie costituzionali (incluse quelle riguardanti il diritto alla difesa) per tutti coloro che abbiano subito una condanna, anche di un solo grado di giudizio, per associazione mafiosa; via, pertanto, patteggiamenti, riti abbreviati con conseguenti sconti di pena e soprattutto grandi penalisti di fiducia; un avvocato d’ufficio, magari estratto a sorte dall’albo, basta e avanza per gente che non ha alcuna esitazione ad aggredire la società civile ed a rovinare la vita di cittadini e imprenditori.
Franco Arcidiaco
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