venerdì 20 gennaio 2017

SI CONOSCE UNO STORICO UNNO?

-Forse qualcuno ricorderà un personaggio famoso; Attila. Sono convinto che Attila è uno dei più grandi personaggi della storia. Senza dubbio il più calunniato. Passò alla storia come “barbaro” e “flagello di Dio”. I Romani, soprattutto durante la decadenza, erano meno “barbari” e meno “flagelli”? Aggiungiamo che tutti gli storici dell’epoca erano Romani. Si conosce uno storico unno?-
Ho utilizzato questo aforisma del grande scrittore portoghese Millor Fernandes per porre la prima domanda a Paolo Mieli: "Si conosce uno storico unno?"
Il libro di cui abbiamo parlato stasera all'Università Mediterranea con docenti e allievi del Piria e del Vinci è molto stimolante e fornisce tante risposte ai dubbi di quanti non credono alla storia ufficiale ma, nel contempo, non intendono lasciarsi tentare dalle sirene del complottismo. "In guerra con il passato. Le falsificazioni della Storia" di Paolo Mieli, si pone come obiettivo di proteggere i fatti dall'uso politico della memoria e di non far cadere nella trappola di piegare il passato alle necessità del presente. Ma chi la spunta alla fine è la realpolitik, all'ombra della quale regnanti e governanti di ogni epoca hanno compiuto le peggiori nefandezze.

sabato 7 gennaio 2017

PATERSON di JIM JARMUSH

Jarmush è il cantore minimalista del cinema americano e in questo suo ultimo film, che è uno tra i più atipici sulla condizione umana mai visti, radicalizza questa sua vena riuscendo a sorprenderci e incantarci. La magistrale delicatezza del suo tocco realizza un film che produce lo stesso effetto dell'ascolto di un disco blues di Robert Johnson o della visione di un quadro di Edward Hopper.
Paterson (interpretato da Adam Driver, arrivato alla grande popolarità l’anno scorso con l’ennesimo capitolo della saga di Guerre Stellari) è un giovane autista di bus dell’omonima cittadina del New Jersey che vive di poesia e ama trascrivere in un taccuino le suggestioni che gli provengono dalla vita quotidiana. Il suo stile di vita è improntato alla più delicata quietudine che lui riversa nella scrittura. Paterson vive la sua, solo apparentemente mediocre, vita quotidiana al fianco della bella e adorata compagna Laura (interpretata dall’attrice e cantautrice iraniana Golshifteh Farahani) e la vive chiaramente nella pienezza della felicità.
Questo stato di felicità da “mondo piccolo” (la citazione di Giovannino Guareschi è d’obbligo, visto che rientro da un soggiorno nella Bassa), tinteggia piccole cose che sembrano niente e sono forse tutto e non viene mai meno nonostante sia palpabile una sottile inquietudine che emerge dall’aleggiare dell’irrefrenabile domanda interiore sul senso profondo dell’esistenza umana.
Paterson si rifugia nella poesia (in realtà le poesie che nel film sono attribuite a Paterson sono di Ron Padgett) sulla quale sospendo il giudizio; debbo dire che più che dalle parti di Raymond Carver (a proposito di minimalismo) mi sono ritrovato da quelle di Marius Marenco di Alto Gradimento. Ma non è questo che importa, qui il ricorso alla poesia ha origine e culmina nel “sublime quotidiano” di scuola buddhista, che mira a raggiungere stati di concentrazione elevata nei quali la ricchezza sensoriale dell’esperienza è rimpiazzata da puro rapimento introspettivo. E può accadere quindi di trovare ispirazione nel minimale feticistico e fatuo, vedi la scatola di fiammiferi marca Ohio Blue Tip oggetto della prima poesia di Paterson-Padgett.
Straordinaria la fotografia, eccezionali montaggio e recitazione. Un film da godere con la stessa leggera quietudine di cui è intrisa la “poesia” del protagonista.

mercoledì 4 gennaio 2017

LA MITICA FAZ, OVVERO IL CORAGGIO DI NON CAMBIARE

I grandi giornali quotidiani, sulla via del tramonto, hanno pensato bene di accelerare il processo di dissolvimento stravolgendo la propria natura sia dal punto di vista della grafica che dei contenuti, vedi Corriere della Sera e La Stampa. Rimane per fortuna in Germania, Europa, un baluardo, la mitica Frankfurter Allgemeine (per gli amici la FAZ) che rimane immutata nel tempo. Fotografata poco fa nella hall dell'Hotel Laurin di Bolzano.