sabato 4 febbraio 2012

IL CUBANO VILLAR MENDOZA ERA UN DELINQUENTE COMUNE E NON FACEVA LO SCIOPERO DELLA FAME

Il 19 gennaio 2012 è morto a Santiago di Cuba il recluso comune Wilman Villar Mendoza, nella sala di terapia intensiva dell’ospedale Clinico Chirurgico “Dottor Juan Bruno Zayas”, per problemi multi-organici conseguenti a un processo respiratorio settico severo che ha portato il paziente a uno shock per sepsi.
Questa persona era stata trasportata con urgenza lo scorso 13 gennaio dal centro penitenziario “Aguadores”, all’ospedale provinciale “Saturnino Lora”, perchè presentava sintomi di una polmonite grave del polmone sinistro, ed ha ricevuto tutta l’assistenza per questo tipo di malattia, con ventilazione e nutrimento artificiale, fluido terapia, emoderivati, appoggio con droghe vaso attive ed antibiotici ad ampio spettro dell’ultima generazione.
L’ospedale clinico chirurgico “Juan Bruno Zayas”, dov’è morto, è uno dei centri ospedalieri di maggior livello nella regione orientale e la sua sala di terapia intensiva ha una grande esperienza nell’attenzione al paziente grave. Villar Mendoza risiedeva nel municipio di Contramaestre, in provincia di Santiago di Cuba ed era recluso dal 25 novembre del 2011, per i delitti di Oltraggio, Attentato e Resistenza.
Il motivo della sua reclusione era stato uno scandalo pubblico durante il quale aveva aggredito sua moglie, provocandole lesioni al viso, tanto che la suocera aveva chiamato le autorità e all’arrivo degli agenti della PNR aveva resistito e li aveva aggrediti. I suoi familiari hanno seguito da vicino tutti i procedimenti utilizzati dai sanitari ed hanno riconosciuto lo sforzo del gruppo di specialisti che lo hanno seguito.
In relazione con questo fatto, da vari giorni agenzie di stampa straniere, in particolare di Miami, stanno promuovendo un’intensa campagna internazionale diffamatoria, in complicità con controrivoluzionari interni, che presentano Villar Mendoza come un presunto “dissidente”, che è morto dopo un sciopero della fame in prigione. Esistono abbondanti prove e testimoni che dimostrano che non era un “dissidente” né tanto meno faceva lo sciopero della fame. Wilman Villar, dopo aver commesso il delitto per il quale era stato processato in libertà, aveva cominciato a vincolarsi a elementi controrivoluzionari a Santiago di Cuba, che gli avevano fatto credere che la sua presunta appartenenza a gruppuscoli mercenari gli avrebbe permesso di evitare l’azione della giustizia. Cuba lamenta la morte di qualsiasi essere umano, condanna energicamente le sporche manipolazioni dei nostri nemici e saprà smontare questa nuova pressione con la verità e la fermezza che caratterizzano il nostro popolo.
Agenzia di Stampa Cubana GRANMA INT.