sabato 15 agosto 2009

IL FUTURO E' NELLE VOSTRE MANI

“Ho aspettato questo momento da molto tempo perchè il mio viaggio fin qui, improbabile all’inizio e a cui nessuno dava chance, è andato avanti grazie a voi, giovani di tutt’America”
“Voi mi avete dato la spinta ad andare avanti per costruire un mondo così come lo immaginate, un mondo diverso, che dove c’è guerra immagina pace, dove c’è fame immagina gente che possa sfamarsi, dove c’è malattia un sistema sanitario a disposizione di tutti. Il futuro è nelle vostre mani”
“Io vi prometto che l’America sarà più forte e voi farete in modo che ciò accada.”
Questo numero del nostro giornale dedicato ai giovani, non poteva assolutamente ignorare quello che è stato certamente l’avvenimento storico più significativo della nostra era; l’elezione di Barack Obama è stato probabilmente l’unico grande sogno realizzato del XX secolo, e se questo sogno, il grande sogno di Martin Luther King (“I have a dream”), si è realizzato, gran parte del merito va attribuito al determinante apporto del voto dei giovani.
Il riconoscimento del neo presidente è arrivato puntuale a Washington il 20 gennaio 2009, durante lo “Youth Inaugural Ball”, con le parole che abbiamo riportato all’inizio.
In Italia purtroppo, fino ad oggi, la politica non è riuscita ad inviare ai giovani il segnale giusto, sin dagli anni ottanta si è assistito ad un rapido "riflusso", che ha portato all’allontanamento dei giovani dalla politica, dopo l’infuocata stagione degli anni ‘60 e ‘70. L’attenzione si è spostata sulla vita privata: studiare, lavorare, far carriera. Motivo principale d’insofferenza è stata la lentezza dei tempi della politica. Ad ogni elezione è via via aumentato il numero degli astenuti, e la distanza tra giovani e politica continua a crescere ancora oggi in modo inarrestabile.
Si nota un accentuato disagio tra i giovani, causato dalla mancanza di una classe politica dirigente capace ed affidabile. Le istituzioni appaiono ai giovani distanti ed incapaci di soddisfare le loro esigenze, e ciò li porta ad adottare un atteggiamento distaccato nei confronti della vita politica quotidiana. I giovani sembrano non avere fiducia nella politica e nelle istituzioni, hanno rinunciato a credere negli ideali che hanno accompagnato le generazioni precedenti, si sono ormai abituati a vedere la politica come un’entità che non appartiene loro e che va osservata a distanza. La politica giovanile è praticamente inesistente, e i pochi giovani che hanno degli ideali politici non vengono incoraggiati a portare avanti le proprie idee.
Le promesse non mantenute, gli scandali, l’opportunismo, i giochi di potere, sono le ragioni che provocano lo scetticismo tra le nuove generazioni che sono diventate il soggetto escluso dalla politica. E’ necessario, invece, un tipo d’educazione completamente diverso, che abitui i giovani, fin dall’infanzia, a porsi in relazione con gli altri. Questo è certamente un primo passo per far comprendere, in seguito, l’importanza della politica come strumento di aiuto alla collettività. Non è più concepibile che politica e società debbano star lontani. C’è oggi un bisogno impellente di realizzare una sintonia nuova tra il Paese e la politica. Una sintonia che chiede alla politica la ricerca di sobrietà e spirito di servizio.
Da qui anche la necessità della riduzione reale dei costi della politica, che appaiono spesso come frutto di privilegi ingiustificati, e di una profonda riforma della politica che accompagni quella delle istituzioni. In Calabria il rischio che i giovani abbiano una percezione negativa della politica è purtroppo più concreto che altrove, se ne verrà fuori solo quando i signori dei partiti decideranno che è giunto il tempo di aprire veramente le liste elettorali a nuove leve che abbiano come caratteristica professionalità, preparazione ed entusiasmo. Solo così si potrà realizzare il miracolo che siano i giovani a cambiare la politica, e non la politica a cambiare i giovani.
Franco Arcidiaco

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