“L’amore reciproco, il solo del quale potremmo occuparci qui, è quello che mette in gioco l’inconsueto nella pratica, l’immaginazione nel luogo comune, la fede nel dubbio, la percezione dell’oggetto interiore nell’oggetto esteriore.
Implica il bacio, l’amplesso, il problema e l’esito infinitamente problematico del problema.
L’amore ha sempre tempo. Ha davanti a sé la fronte da cui sembra scaturire il pensiero, gli occhi che ora bisognerà distrarre dal loro sguardo, la gola dove si addenseranno i suoni, i seni e il fondo della bocca. Ha davanti a sé le pieghe dell’inguine, le gambe che correvano, il vapore che scende dalle loro vele, il piacere della neve che cade davanti alla finestra. La lingua disegna le labbra, unisce gli occhi, erge i seni, scava le ascelle, apre la finestra; la bocca attira la carne con tutte le sue forze, affonda in un bacio nomade, sostituisce la bocca che ha preso, è il mescolarsi del giorno e della notte. Le braccia e le cosce dell’uomo sono allacciate alle braccia e alle cosce della donna, il vento si fonde col fumo, le mani prendono l’impronta dei desideri.
I problemi si distinguono in problemi di primo, secondo e terzo grado. Nel problema di primo grado, la donna, ispirandosi alle sculture Tlonkit del Nord-America, cercherà il perfetto amplesso con l’uomo; si tratterà di formare in due un solo blocco. In quello di secondo grado, la donna, prendendo a modello le sculture Haida di origine appena diversa, fuggirà il più possibile quest’amplesso; si tratterà di toccarsi appena, di dilettarsi soltanto in scioltezza. In quello di terzo grado, la donna adotterà di volta in volta tutte le posizioni naturali.
La finestra sarà aperta, semiaperta, chiusa, darà sulla stella, la stella si leverà verso di lei, la stella dovrà raggiungerla o passare dall’altra parte della casa.
1. Quando la donna è sul dorso e l’uomo è steso su di lei, abbiamo la cediglia.
2. Quando l’uomo è sul dorso e la sua amante è stesa su di lui, si ha la c.
3. Quando l’uomo e la sua amante sono stesi sul fianco e si guardano, è il parabrezza.
4. Quando l’uomo e la donna sono stesi sul fianco e solo la schiena della donna è visibile, si ha la Palude-del-Diavolo.
5. Quando l’uomo e la sua amante sono stesi sul fianco, faccia a faccia, e la donna stringe con le sue gambe quelle dell’uomo, lasciando spalancata la finestra, è l’oasi.
6. Quando l’uomo e la donna stanno sdraiati sul dorso e una gamba della donna poggia di traverso sul ventre dell’uomo, si ha lo specchio infranto.
7. Quando l’uomo è steso sulla sua amante, la quale lo stringe con le gambe, è la vigna vergine.
8. Quando l’uomo e la donna sono sulla schiena, e la donna è messa a rovescio sopra l’uomo con le gambe sotto le braccia di lui, è il fischio del treno.
9. Quando la donna è seduta, le gambe distese sull’uomo coricato di schiena, e si appoggia sulle mani, è la lettura.
10. Quando la donna è seduta, con le ginocchia piegate sull’uomo disteso standogli di fronte, il busto rovesciato o no, è il ventaglio.
11. Quando la donna è seduta di schiena, con le ginocchia piegate, sull’uomo sdraiato, è il trampolino.
12. Quando la donna, distesa sul dorso, alza verticalmente le cosce, è l’uccello lira.
13. Quando la donna, vista di fronte, poggia le gambe sulle spalle dell’uomo, è la lince.
14. Quando le gambe della donna sono piegate e l’uomo le tiene così contro il suo petto, si ha lo scudo.
15. Quando le gambe della donna sono piegate, con le ginocchia all’altezza dei seni, è l’orchidea.
16. Quando solo una sua gamba rimane distesa, è mezzanotte passata.
17. Quando la donna poggia una gamba sulla spalla dell’uomo e tende l’altra gamba, poi mette quest’ultima sulla spalla e tende la prima, e così via, alternandole, è la macchina da cucire.
18. Quando la donna poggia una gamba sulla testa dell’uomo e tende l’altra, è il primo passo.
19. Quando le cosce della donna restano sollevate e poggiano l’una sull’altra, è la spirale.
20. Quando l’uomo, durante il problema, gira in tondo e gode della sua amante senza lasciarla, mentre questa gli tiene abbracciate le reni, è il calendario perpetuo.
21. Quando l’uomo e la sua amante si appoggiano l’uno sul corpo dell’altra, o contro un muro, e, restando così in piedi, svolgono il problema, è alla salute del taglialegna.
22. Quando l’uomo si appoggia al muro e la donna, seduta sulle mani dell’uomo riunite sotto di lei, gli cinge il collo con le braccia e, incollate le cosce alla vita di lui, si muove facendo leva coi piedi contro il muro cui s’appoggia l’uomo, è il rapimento in barca.
23. Quando la donna si regge sulle mani e i piedi, come un quadrupede, e l’uomo resta in piedi, è l’orecchino.
24. Quando la donna si regge sulle mani e le ginocchia e l’uomo è inginocchiato, si ha la Mensa del Signore.
25. Quando la donna si regge sulle mani e l’uomo, in piedi, la tiene sollevata per le cosce che gli serrano i fianchi, è la ciambella di salvataggio.
26. Quando l’uomo è seduto su una sedia e la sua amante gli sta a cavalcioni, faccia a faccia, si ha il giardino pubblico.
27. Quando l’uomo è seduto su una sedia e la sua amante gli sta addosso a cavalcioni, voltandogli le spalle, si ha la trappola.
28. Quando l’uomo è in piedi e la donna poggia sul letto la parte superiore del corpo, mentre con le cosce stringe la vita dell’uomo, si ha la testa di Vercingetorige.
29. Quando la donna è accovacciata sul letto, di fronte all’uomo che sta in piedi contro il letto, si ha il gioco della pulce.
30. Quando la donna è inginocchiata sul letto, di fronte all’uomo che sta in piedi contro il letto, si ha il vetiver.
31. Quando la donna è inginocchiata sul letto, e dà le spalle all’uomo che sta in piedi contro il letto, è il battesimo delle campane.
32. Quando la vergine è rovesciata all’indietro, col corpo violentemente arcuato, appoggiandosi a terra coi piedi e le mani, o, meglio, coi piedi e la testa, mentre l’uomo rimane in ginocchio, è l’aurora boreale.
L’amore moltiplica i problemi. La libertà furente s’impadronisce degli amanti devoti l’uno all’altro più dello spazio al grembo dell’aria. La donna custodisce per sempre alla sua finestra la luce della stella e nella sua mano la linea della vita dell’amante. La stella, nella finestra, ruota lentamente, vi entra ed esce senza tregua, il problema si compie, la sagoma diafana della stella ha bruciato alla finestra la cortina del giorno”.
L’amour, in: L’Immaculée Conception di André Breton e Paul Éluard, Éditions surréalistes, Parigi, 1930.
Traduz. di Carmine Mangone
Ho riportato integralmente questo capitolo che è l’unico che giustifichi l’inserimento del testo nella collana “Piccola Biblioteca dell’Eros” della defunta Edizioni ES (piccola e raffinata casa editrice milanese, costola della casa editrice SE); uscito nel 1930, a Parigi, per i tipi di un piccolo libraio editore, scritto a quattro mani da due poeti rivoluzionari di eccezionale statura stilistica, Breton ed Éluard, il libro esalta la "rivolta assoluta" contro ogni morale, ogni costrizione, ogni letale bisogno d'ordine. Una sorta di blob ante litteram che anticipa il psichedelismo lisergico degli anni ’60, sublimando la poesia e l’essenza naturalistica dell'erotismo; Breton e Éluard poeti della dismisura cantano la diversità, la deriva, l’inaspettato, l'impensato, il desiderio folle di vivere contro l’imperio del conformismo borghese che condanna tutti alla mera sopravvivenza. Nell’introduzione alla sezione “Gli invasamenti”, i due autori parlano non a caso di “stati mentali artificialmente indotti” e si fanno scrupolo di rassicurare il lettore riguardo “l’assoluta onestà dell’impresa”, mettendolo in guardia sul rischio che potrebbe derivargliene qualora non fosse addestrato poeticamente e culturalmente (e io direi anche psicologicamente) fino al punto di compromettere le “sue facoltà di equilibrio”. La loro esigenza è di regolare i conti con la ragione “quella stessa ragione che ci nega quotidianamente il diritto di esprimerci con i mezzi che l’istinto ci suggerisce” ed il loro auspicio finale è che questo loro lavoro venga classificato come “il saggio di simulazione delle malattie che vengono rinchiuse nei manicomi” andando a sostituire “vantaggiosamente la ballata, il sonetto, l’epopea, la poesia senza capo né coda e altri generi caduchi”.
Nell’epoca in cui l’avanguardia è interpretata esclusivamente dal ciarpame della civiltà internettiana, è bene rivisitare criticamente questa irripetibile avventura della sovversione creativa che ha osato sognare l'impossibile: il surrealismo al servizio della rivoluzione. Gli stessi autori parlano di “conti da regolare con la ragione umana”.
Siamo al cospetto di un classico del Surrealismo e della poesia sovversiva, il manifesto della rivolta assoluta; un classico della letteratura europea che ha seguito però il fatale destino dei capolavori proibiti, vale a dire di essere conosciuto da tutti ma di non esser stato letto integralmente da nessuno (o quasi).
Franco Arcidiaco
André Breton – Paul Éluard, L’immacolata concezione, Milano 1997, ES, pagg. 96, £ 20.000
lunedì 21 agosto 2017
UN KAMASUTRA SURREALISTA DENTRO IL DELIRIO PRELISERGICO DI BRETON E ÉLUARD
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