giovedì 9 febbraio 2017

BASQUIAT AL MUDEC CON L’ARMATA BRANCALEONE DEL SOLE24ORE

Un mese fa circa ho visitato la mostra di Jean-Michel Basquiat al Mudec; piacevole scoperta di questo enorme spazio espositivo ricavato da uno stabilimento Ansaldo in disuso. Lavoro encomiabile sia per quanto riguarda il risanamento di un’area che altrimenti sarebbe stata condannata al degrado, sia perché Milano aveva un gran bisogno di un nuovo Museo-Galleria di Arte Contemporanea. Basquiat lo avevo ammirato in giro per il mondo e sui libri ed è stata una conferma; la nota veramente dolente riguarda la curatela della Mostra. Le didascalie, soprattutto la cronologia storica, dei pannelli che introducono all’esposizione, sono composti in maniera a dir poco approssimativa e raccogliticcia. Leggo che si tratta della solita società che fa capo a quell’Armata Brancaleone allo sbando che è ormai diventato il Gruppo Sole24ore, è veramente penosa la condizione in cui versano dalle parti di via Monte Rosa. A parte il quotidiano, che ormai non è considerato credibile nemmeno dagli amministratori dei condomini, la radio ha raggiunto livelli imbarazzanti con trasmissioni demenziali e conduttori psicopatici che occupano le fasce di maggior ascolto. L'equipe che si occupa dell’allestimento delle mostre d’arte, e che non ha avuto certamente il merito della ricerca e della selezione delle opere, ha dato il peggio di sé in questa rassegna di Basquiat; una per tutte vi informo che per questi signori l’epopea della Cina Popolare e del suo Grande Timoniere Mao Tse-tung è da liquidare in una riga: Settembre 1976 Muore il dittatore (sic) cinese Mao Tse-tung. Tutti i pannelli sono pieni di svarioni e approssimazioni e non svolgono la funzione alla quale sembrerebbero destinati, vale a dire la contestualizzazione delle singole opere e del percorso artistico di Basquiat.
Uscito dalla mostra ho inviato una mail sdegnata ai curatori e ho ricevuto una risposta automatica che mi invitava ad acquistare i biglietti online…
Franco Arcidiaco

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