mercoledì 19 agosto 2015

ANTONINO ARCIDIACO, MIO PADRE

Mio padre ed io: da sessantadue anni un punto di riferimento sicuro. Zero carezze, zero coccole, zero svaghi comuni. Tanti anni di lavoro assieme, una miriade di insegnamenti e soprattutto il suo esempio: serietà, abnegazione, umiltà, rigore e... ironia. Conflitti epocali, soprattutto politici, hanno segnato il nostro rapporto; la mia utopia contro il suo pragmatismo d'acciaio; il mio ingenuo entusiasmo sessantottino di stampo borghese, contro la sua solida razionale intelligenza di stampo contadino. Non c'è stato un passaggio importante della mia vita (anche nei periodi di maggior conflitto) che non sia stato preceduto da un intenso colloquio con lui. In questi giorni tristi è stato di gran conforto il mare di solidarietà che ha ricoperto me e la mia famiglia; mi ha colpito moltissimo il fatto che tutti, proprio tutti, abbiano conservato un ricordo di mio padre sul posto di lavoro. Nessuno che mi abbia parlato di mio padre in vacanza, in viaggio, a cena con amici... Tutti hanno conservato memoria dell'ironia tagliente e del sorrisetto malizioso che accompagnava le sue battute. Infine mi ha fatto molto piacere la testimonianza di numerosi colleghi (che hanno ricoperto importanti incarichi di rilievo nazionale) che mi hanno confessato di aver maturato l'amore per il giornalismo tra i banchi di legno dell'agenzia di distribuzione "Granillo & Arcidiaco" negli anni '60, nella storica sede di Via Re Ruggero.
Indimenticabile il malcelato moto di orgoglio, che ho visto brillare per un attimo fugace tra i suoi occhi, quando nel '76 ha aperto la copia di "Paese Sera" con la mia prima firma su un giornale quotidiano. Non andò mai oltre quello sguardo, ma oggi lo ricordo come l'equivalente di mille abbracci
Antonino Arcidiaco
San Lorenzo 25.12.1925, Reggio Calabria 6.8.2015

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