domenica 10 giugno 2012

SANDRO, DEMI E LA "MEGLIO GIOVENTÙ" REGGINA

Andando avanti con gli anni ti ritrovi come in una trincea della prima guerra mondiale, un colpo improvviso e vedi scomparire l'amico che ti stava a fianco con il quale avevi appena condiviso un sorriso, una battuta, un pensiero, un gesto affettuoso, una bevuta... Gli anni t'induriscono e riesci in qualche modo a farti una ragione della scomparsa di persone con le quali non avevi una frequentazione costante, ma che sapevi li' pronte a ricambiare un saluto sorridente al primo incontro o a scambiare un'opinione quando se ne presentava l'occasione. Conoscevo Sandro Velardi dalla meta' degli anni '70, ai tempi della comune militanza nel PCI; un'amicizia nata tra le stanze della mitica sezione "Battaglia" di Tremulini, impregnate di fervore politico e fermento culturale che davano vita a interminabili serate di discussioni e dibattiti. Serate che finivano, immancabilmente, all'aria aperta, tra le strade del quartiere, alla ricerca di un bar o meglio di una "putìa" per una sana bevuta chiarificatrice. La nostra amicizia si era consolidata con il comune impegno nella conduzione del Circolo del cinema "Pier Paolo Pasolini", presso l'aula magna della Scuola Carducci. Circolo che aveva la peculiarità, e Demi Arena lo ricorderà, di coinvolgere giovani di varie appartenenze politiche; era questo un imperativo categorico e più di una volta noi giovani fondatori del circolo ci siamo opposti ai tentativi dei dirigenti della "Battaglia" di strumentalizzarlo politicamente. Gli anni sono passati vorticosi, gli impegni professionali e i giri della vita ci hanno allontanato, ma sapevamo reciprocamente di noi grazie agli innumerevoli amici comuni, e ci "leggevamo" vicendevolmente tra le pagine dei giornali ("Strill" in primis) che ospitavano i nostri interventi. Gli interventi di Sandro, pur nel rispetto del ruolo istituzionale che ricopriva, erano di una chiarezza e di una civiltà esemplari e non davano alcun adito a fraintendimenti circa le sue idee di uomo di "sinistra". Giustamente Demi Arena lo ha voluto ricordare così, come uomo coerentemente e civilmente schierato ma sempre al servizio della città. Mi ha molto colpito l'intervento del Sindaco, a cui mi lega una cara amicizia nata contemporaneamente a quella con Sandro. La nostra comune formazione, umana e civile, risale a quegli anni "formidabili", che giustamente Demi definisce "anni che ci avevano visti giovani speranzosi di poter incidere in maniera significativa nella nostra società... quando la militanza non portava a scontrarsi, bensì a ricercare lo scontro dialettico sempre ad alto livello intellettuale". Il clima era veramente questo, e bene ha fatto Demi a ricordarlo, sentirlo parlare di "eskimo" (quanti giovani di oggi sanno cos'è?) e della Via Pennsylvania (stradone del quartiere Tremulini, dove si affacciano i cortili che hanno assistito complici alla nostra crescita) mi ha provocato una forte emozione ed ha acuito il dolore per la scomparsa di Sandro, "uno di noi". A Demi Arena, che ancora una volta ha dato prova della sua grande signorilità, va il sincero augurio che gli anticorpi trasmessigli da quegli anni formidabili, lo aiutino ad attraversare indenne quel verminaio a cui è ormai purtroppo ridotta la politica cittadina.  

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