martedì 4 ottobre 2022

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE ROBERTO OCCHIUTO

UN’ALTRA ESTATE SPRECATA Caro Presidente, un’altra estate è passata e non possiamo nasconderci che, nonostante la sua buona volontà, siamo costretti a rubricarla come l’ennesima occasione mancata per lo sviluppo turistico della nostra regione. D’altra parte, miracoli non se ne possono fare e le premesse erano quelle che erano: i danni che abbiamo inferto al paesaggio in decenni di politiche scellerate non sono recuperabili con attività ordinarie e la povertà di infrastrutture non si può certo colmare con un anno di lavoro virtuoso. Se poi a tutto questo aggiungiamo una cronica incapacità di comunicare in modo virtuoso la bellezza del nostro territorio, il quadro è completo. L’ultimo claim pubblicitario efficace sulla Calabria, l’ha prodotto nel 1353 nientemeno che Giovanni Boccaccio (toscano di nascita e cultura) che, nella seconda giornata della quarta novella del Decameron, declamò testualmente: “Credesi che la marina da Reggio a Gaeta sia quasi la più dilettevole parte d’Italia”. Da allora, purtroppo, è stato tutto un continuo degradare fino ad arrivare, quasi 600 anni dopo, all’amara definizione di Giustino Fortunato che nel 1904 bollò la Calabria come uno “sfasciume pendulo sul mare”, al grido di dolore di Umberto Zanotti Bianco negli anni Venti del secolo scorso “Tra la perduta gente” e alla drammatica e lapidaria constatazione di Carlo Levi nel suo “Cristo si è fermato ad Eboli” del 1944. Dopo di allora è stato un continuo susseguirsi di iniziative sprovvedute, improvvisate e superficiali (se non vogliamo metter in dubbio la buona fede) che via via sono solo servite a riempire le tasche di personaggi improbabili e guitti alla ribalta. Veda caro Presidente, io mi sono iscritto al PCI nel 1971, comunista ero e comunista sono rimasto anche oggi che del Comunismo è rimasta solo un’idea appannata e distorta; le devo dire però che della Destra (quella democratica, intendo) ho sempre invidiato il pragmatismo e la capacità dei suoi uomini migliori di svincolarsi dai dogmi dottrinari nell’affrontare i problemi del quotidiano. Per dirla con Woody Allen, “ammiro la Destra perchè ha sempre pronte risposte facili a domande difficili”. Ecco quello che mi aspetto da lei caro Presidente, risposte facili e interventi conseguenti. Ad oggi debbo registrare proficui risultati in campo culturale, grazie anche all’impegno e alla capacità della Vicepresidente Giusi Princi, ed anche nel campo minato della sanità dove lei sta svolgendo a tutti gli effetti il ruolo dello sminatore. Ho apprezzato molto che, dimostrando grande apertura mentale, abbia voluto ascoltare i consigli di uomini della “parte avversa” quali Rubens Curia di “Comunità Competente” in materia di Sanità e di Tonino Perna in materia di prevenzione degli incendi. Certo non posso pretendere che nell’arco di una legislatura riesca a demolire tutti gli ecomostri e i palazzi non finiti che deturpano il nostro paesaggio, ma un intervento in questa direzione va fatto, la rimando per questo al prezioso saggio di Piero Lo Sardo e Renato Nicolini: “Rottamare il degrado” (Laruffa edizioni). Le uniche sirene a sinistra che le chiedo di non ascoltare sono quelle di un certo ambientalismo dilettantesco, scellerato e irresponsabile che fino ad oggi ha solo contribuito a bloccare lo sviluppo della Calabria e a perpetuare il degrado del territorio. Un intervento urgente che le chiedo di attuare riguarda la rete stradale (Traversale delle Serre, Sibari-A2 e SS 106 in primis) e la manutenzione delle strade provinciali ridotte in modo pietoso da buche e assenza di segnaletica orizzontale; a questo proposito la informo che la nostra Regione è l’unico posto al mondo dove Google Maps non riesce a raccapezzarsi in alcun modo, provi ad usarlo utilizzando strade che conosce e ne sentirà delle belle! Per finire, le pongo una domanda solo apparentemente capziosa: perchè il problema della raccolta e smaltimento dei rifiuti è enormemente più grave nella provincia di Reggio rispetto alle altre? Buon lavoro, suo Franco Arcidiaco

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