giovedì 7 marzo 2013

IL LABORATORIO CIVICO DI ZOOMSUD

La stimolante iniziativa di Aldo Varano e Leo Pangallo, che hanno messo faccia e piedi a Zoomsud, è un'occasione che la società civile reggina non si deve far sfuggire e debbo dire che il risultato dei due primi incontri è senz'altro incoraggiante. Un conto, infatti, è pontificare dai tasti di un computer, un altro è mettere la faccia dietro un microfono e davanti a una platea. Detto questo ritengo, come ho già detto nei miei due interventi, che questi incontri debbano servire soprattutto per focalizzare i problemi della nostra città e indirizzare la politica locale, altrimenti si rischia di scadere in uno scimmiottamento delle varie Ballarò televisive. È evidente che non si possono ignorare i temi nazionali, specie quando si vive un periodo gravido di incertezze come questo, ma nel parlarne bisogna tenere presente sempre gli effetti che possono produrre alla nostra comunità. Detto questo ribadisco la mia convinzione che il risultato elettorale, che pur all'inizio avevo trovato deludente, è foriero di sviluppi inaspettati e si può rivelare una grande opportunità. Tra le innumerevoli sconfitte elettorali che ho accumulato nella mia storia di militante di sinistra, questa si potrebbe rivelare la meno amara. Ogni avvicinamento alle stanze del potere della vera sinistra italiana (ieri solo il PCI, oggi solo il PD) ha scatenato reazioni e complotti di ogni tipo. La mattina del 16 marzo 1978 la Camera era pronta a riunirsi per votare la fiducia al primo governo sostenuto dal PCI (badate bene era solo un governo guidato da Andreotti con appoggio esterno del PCI) e successe il finimondo con il sequestro di Aldo Moro; erano gli anni in cui le forze della reazione, sostenute dai Servizi occidentali, non si facevano scrupoli di insanguinare le piazze italiane pur di fermare il rinnovamento. Quanti giovani conoscono queste storie? A scuola si perdono mesi dietro le Guerre Puniche, nelle famiglie, quando si parla, si parla di ricariche telefoniche e pallone. Arrivando a tempi più recenti, abbiamo l'esempio dei due governi Prodi (certamente i migliori di tutta la Storia italiana, perché su quello di D'Alema stendo un velo pietoso) caduti per mano di Fausto Bertinotti e Clemente Mastella e, in questi giorni ne abbiamo la certezza, di Silvio Berlusconi con le sue opere di corruzione. E arrivo al punto: ma siamo proprio certi che Beppe Grillo sia peggio dei loschi figuri che ho appena nominato? Tutti i tentativi di fare passare le vere riforme negli anni passati, sono stati sempre bloccati dai ricatti della componente cattolica e dell'estrema sinistra che, solo per bassi interessi di bottega, sostenevano i nostri governi. Ma vi ricordate quanto abbiamo penato appresso ai DICO, chi se li ricorda più? Oggi Bersani, andando in Parlamento e proponendo l'approvazione non degli otto punti di cui ha farfugliato in direzione nazionale, ma dei cinque punti più ragionevoli del programma di Grillo (che sono cose di sinistra) può ribaltare la situazione avviando un'esperienza di governo fino a ieri inimmaginabile. Venendo al campo locale ribadisco la mia ferma convinzione che, preso atto dell'ineluttabilità di un lungo periodo di commissariamento, bisogna spingere per la creazione, mutuando il modello anglosassone, di un "Consiglio Comunale Ombra". Lo scioglimento ha spazzato via una classe politica in gran parte corrotta e incapace, ma non ha spostato una virgola nell'apparato burocratico che da un più di un decennio imperversa a Palazzo San Giorgio. I commissari, per quanto capaci e volenterosi, rischiano nella migliore delle ipotesi di impantanarsi nella routine della gestione quotidiana, nella peggiore di avallare scelte dannose per il futuro della città. La società civile, anche tramite il Laboratorio Civico di Zoomsud, deve svolgere il ruolo di Consiglio Comunale e avanzare di volta in volta ai Commissari le istanze della città. Già alla prossima riunione dobbiamo invitare il commissario Prefetto Vincenzo Panìco, al fine di avviare questo circolo virtuoso. Potremmo cominciare a parlare con lui, per esempio, della follia faraonica del progetto del Water front, quanti sanno che l'Archistar iraniana Zaha Hadid non ha tenuto conto, nel suo progetto, della prospettiva panoramica Lungomare-Etna? Vale a dire: lo sapete che la copertura a orecchie d'elefante dell'edificio da lei progettato, copre la visuale dell'Etna dall'inizio del Lungomare? E il Corso Garibaldi, lo sapete che il nuovo progetto prevede la rimozione del lastricato lavico e dei lampioni installati poco più di dieci anni fa? E Piazza Duomo, vi sta bene che sia ricoperta di cemento e privata degli alberi? E per finire, vi sta bene che tutti questi mega cantieri una volta aperti si traducano nell'ennesima incompiuta? Vale la pena parlarne? Non pensate che sia questo il ruolo della Società Civile? Non trovo, infine, un'eresia il cominciare a parlare delle prossime elezioni comunali, diciotto mesi passano presto e non possiamo pensare di scegliere il nostro candidato sindaco in Zona Cesarini; le nostre esitazioni, derivanti dalle solite diatribe intestine, ci porterebbero ancora una volta alla disfatta. Nel frattempo qualche altro soggetto non terrà le mani in mano, state pur certi che nel brodo di coltura della 'ndrangheta, che è sempre pronta a fiutare il vento di vittoria, starà già crescendo una leva di grillini.
Franco Arcidiaco